Miscelata d’orgoglio
su cardini ferrosi
la mente s’allunga.
Profumano i sensi
in nettare d’oblio
voli d’afflato colorano
l’aria muschiosa
invernale
stanca il respiro la
pioggia
che dilava e cancella
permane un succinto
languore
sbianca il tempo
nel suo fluire ritmato
scuote gli scuri
il vento sferzante
rannicchiata nel chiuso
tepore
volano pensieri
impastati di miele
profuma il desco
speziato di bacche
il grigio tramonto
batte forte i pugni
sui pini odorosi d’incenso
ma nello scorrere
lento e prevedibile
s’erge forte di un
evento
il mistero
che travolgendo ogni
certezza
rimescola tutti i perché