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venerdì 21 giugno 2013

Lago di Naftia


 

Area Archeologica e Antiquiarium di Rocchicella-Palikè   L’altura basaltica di Rocchicella, si trova lungo il fiume dei Margi nei pressi dell’ex lago di Naftia oggi Mofeta dei Palici, azienda privata dedita all’estrazione di CO2 . Nel sito, identificato fin dal XVI sec., sono stati rinvenute le più antiche testimonianze umane del territorio di Mineo. All’età Paleolitica e al Meso hanno restituito strumenti di selce, utilizzati nella caccia e in altre attività di sussistenza, e numerose ossa animali di bos primigenius, hequus hidruntinus e cervus elaphus. 
 .
*PALICI*
Anche il culto dei Palici è da attribuirsi, probabilmente, al periodo
siculo. Si trattava di due gemelli che possono essere considerati come
la personificazione di due sorgenti solforoso-termali il cui sito è
quello del laghetto di Naftia, presso Palagonia (località in provincia
di Catania). Tali fenomeni sono ora cessati, ma furono ampiamente
descritti dagli storici, Diodoro Siculo , Tommaso Fazello e Adolfo Holm
E' probabile che, prima che il mito nascesse dalla fertile fantasia
greca, la genealogia più semplice considera i Palici, figli del dio
siculo Adrano e della ninfa Etna. Il tentativo, da parte di scrittori
greci e romani, di trovare collegamenti e parentele con le divinità
nazionali ha fatto sì che prima, la paternità fosse attribuita ad
Efesto, il dio dei Vulcani, poi, in una successiva rielaborazione, a
Zeus (il Giove romano). Quest’ultimo, tradendo la moglie Era, ebbe una
relazione con la ninfa Talia. La ninfa, rimasta incinta e conoscendo di
cosa sarebbe stata capace la vendicativa Era, decise di chiedere aiuto a
Zeus che la nascose sottoterra, dove, arrivata l'ora del parto, nacquero
i due gemelli.
I Palici furono paragonati ai Dioscuri (nome comune di Castore e
Polluce, anch'essi figli di Zeus), ma anche ai Cabiri di Samotracia.
Questo forse perché alcuni greci consideravano sia i Palici che i Cabri,
figli di Efesto (il dio Vulcano dei Latini), la divinità che
aveva il suo sito all'interno dei vulcani; e vulcanici sono infatti i
crateri che hanno dato origine al culto dei Palici. Gli stessi Dioscuri
sono stati identificati con i Cabiri che erano divinità del popolo dei
Pelasg i quali ne diffusero il culto nell'isola di Samotracia. Poichè i Dioscuri erano considerati protettori
della navigazione, l'associazione dei Palici con i Dioscuri fece sì che
anche i primi fossero chiamati "dei navigatori" e fossero, quindi,
elevati al ruolo di protettori della navigazione.
                                         
/                                            /I laghi dei Palici in un acquerello del Settecento
                                                  
                                                /I laghi dei Palici nel 1935/
Nei pressi del laghetto di Naftia nacque ben presto un santuario,
considerato tra i più antichi e venerati della Sicilia dove si
prestavano solenni giuramenti.
Secondo la leggenda, lo spergiuro veniva punito dagli dei, con la
cecità, o fiamme improvvise lo avvolgevano e lo riducevano in cenere
alla presenza di tutti.
E’ noto come ancora oggi, in alcune parti del meridione (e non solo), si
invochi, in caso di spergiuro, la "/perdita della vista degli occhi"/.
Secondo alcuni il rito consisteva nello scrivere il giuramento su una
tavoletta che poi veniva gettata nel lago. Se la tavoletta galleggiava
il giuramento era vero altrimenti si era alla presenza di uno spergiuro.
E’ probabile che la leggenda nasconda il ricordo di antichi sacrifici
umani che, come afferma l’Holm, nel corso dei secoli si sono mitigati,
sostituendosi l’accecamento all’uccisione.
L’acqua del “/lacus ebullientes” /ed il fatto che i Palici sono
considerate divinità sotterranee, hanno contribuito all’affermazione,
così come avviene per la grotta di Lillibeo (Marsala), della credenza
che il santuario fosse sede di un oracolo. Si narra che, in occasione di
una carestia, l’oracolo dei Palici suggerì ai Siculi di compiere dei
sacrifici in onore di un eroe siculo (Pediocrates). Terminata la
carestia, i siculi “/raccolsero sull’altare dei Palici ogni genere di
biade”/. Di un altare dei Palici, ricco di doni, situato in
un bosco in riva al Simeto, parla, anche, Virgilio (Eneide Lib. IX, 845 e seg.).
(
                                                                         I    Palici
 (  testo  estratto da  Wikipedia)
 (immagini dal Web )

 "Pò la Sicilia fari li sò vanti
senza nuddu timuri di cunfrunti...,"( Rakel )

32 commenti:

  1. I miti sono sempre interessanti e accattivanti.

    Buon fine settimana, cara Cettina.

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  2. Ciao,
    ma che bel post, io amo i miti e questo non lo conoscevo.
    Un abbraccio e buon weekend

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    1. I miti sono tantissimi e tutti interessanti.Buon pomeriggio.

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  3. Ciao Cettina, amo molto i miti in particolare la lettura che ne fa la psicanalisi, questo non lo conoscevo. Grazie per averlo raccontato.
    Ti auguro un buon fine settima.
    Antonella

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    1. Ciao Antonella tutta la nostra storia gira attraverso i miti.Buona giornata

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  4. Che post interessante Cettina, i miti affascinano sempre!
    Un caro abbraccio, e buon w.e.

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    1. Spesso i miti nascevano per spiegare fenomeni incomprensibili. Ciao a presto

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  5. Buongiorno Cettina,
    ho letto attentamente il tuo post e mi complimento per l'argomento prescelto, ché porta nuova luce alle mie conoscenze sulla Sicilia, terra che adoro e su cui presto posterò un articolo.
    Un cordiale saluto.

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  6. Interessante che tu abbia scelto di raccontarci questo mito, sicuramente poco conosciuto anche se riportato pure nell'Eneide.
    Mi è piaciuto molto.

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    1. Cara Ambra è sempre interessante conoscere non solo la storia dei luoghi ,ma anche i miti e le leggende che ne fanno parte, per meglio capire lo spirito del popolo stesso.Buon pomeriggio

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  7. Caro Antonio , grazie per l'assenso all'argomento , sono felice dei tuoi sentimenti per la bella Sicilia: aspetto di vedere pubblicato il tuo articolo che leggerò molto volentieri. Buon pomeriggio ed a presto

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  8. Passo per lasciarti un saluto ed augurarti buone vacanze.
    Arrivederci a Settembre
    Rakel.

    La nostra splendida terra è piena di miti e leggende, che ancor oggi ci affascinano.

    "Pò la Sicilia fari li sò vanti
    senza nuddu timuri di cunfrunti...,"

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    1. Ciao RAkel ti auguro buone vacanze ;faccio mio il motto sulla Sicilia che è molto bello.

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  9. Post molto interessante,passo per augurarti una serena estate.

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    1. Ciao Achab anch'io ti leggo con piacere,buone vacanze ed a presto

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  10. Ciao,Fiori di Zagara sono nuova qui ma ho letto questo interessante post e volevo lasciare il segno del passaggio.La Sicilia,così ricca di storia e di miti,è una continua sorpresa.
    Il mito dei Palici e ciò di cui scrivi ha qualche riferimento con le Maccalube?Ne ho scritto,tempo fa,ma non mi sono sufficientemente documentata.
    Un piacere averti conosciuta,ho letto anche delle belle poesie.

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  11. Ciao cara amica,sono lieta della tua conoscenza,e visiterò il tuo blog .Anche le Maccalube sono un fenomeno vulcanico legato alla natura della Sicilia ,sito vulcanico, i laghi producono acque calde e gassose,i vulcanelli fango e gas. Per meglio conoscere questi fenomeni ho pensato di fare una pubblicazione sulle Maccalube. A presto

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  12. Ciao Cettina, complimenti, bellissimo post, molto interessante, non avevo mai sentito parlare del lago di Naftia, con le sue leggende suggestive e le varie credenze,, bello anche il video datato, ciao grazie buona serata rosa.)

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  13. Ciao Rosa complimenti anche a te per la simpatica "telenovela" tra te e Nigel,molto divertente.Buona notte

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  14. Mi piacerebbe tantissimo visitare la Sicilia.....spero di poterlo fare un giorno. Grazie per la tua visita.La mia filastrocca vuole essere un omaggio alle insegnanti :)
    un abbraccio Rita

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  15. Ciao Rita,ti aspetto in Sicilia al più presto.

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  16. Interessante post!
    Miti e leggende che fanno parte della nostra storia!
    Buona giornata da Beatris

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    1. Ciao Beatrice,le leggende ed i miti provano a spiegare molte verità non ben interpretate.

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  17. Miti e leggende mi affascinano sempre e questo mi era totalmente sconosciuto. Ho letto con vivo interesse questo tuo bel post che ha arricchito le mie conoscenze.

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    1. Ciao cara Carla sono lieta che hai apprezzato il mio post. A presto

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  18. Ciao, solo ora ho potuto leggere del lago di Naftia, ma che storia è questa? anche qui non ne sapevo dell'esistenza, a me sembra che la natura sia collegabile alle maccalube..ma senti, secondo te non c'entra niente l'Etna? Anche secondo Voi che seguite questi post di Cetty, vorrei accendere un piccolo dibattito, magari sbaglio io..Un bacione dalla Tua cugina Jolanda che Ti vuole tanto bene...

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  19. Cara Jolanda tutti questi fenomeni fanno parte del vulcanesimo secondario e quindi collegati alla natura vulcanica del territorio siciliano ,ma li troviamo anche altrove. Ciao e buona giornata ,ti abbraccio.

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  20. Ho apprezzato tantissimo la lettura di questo interesante post, che mi ha condotto in luoghi particolari, di cui ignoravo l'esistenza....
    Buon proseguimento di giornata, cara Cettina e un abbraccio, silvia

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  21. Grazie cara Silvia della tua sempre gradita presenza. Un abbraccio

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